MANUALE DI AUTODIFESA
DIRITTI DELLA FOLLIA
IL DIRITTO ALLA FOLLIA
...finchè il medico le chiese se ritenesse di essere stata aiutata.
Paziente: No, non lo penso.
Medico: Che tipo di trattamento ha ricevuto qui?
Paziente: Lobotomia e terapia di shock.
Medico: Pensa che le siano state d'aiuto oppure che abbiano rappresentato soltanto una tortura?
Paziente: Penso che siano state una tortura.(...) Farei molto meglio se l'ospedale mi liberasse.
Medico: Cosa intende quando dice mi liberasse?.
Paziente: Beh,(...) Non sei mai veramente libera.
Medico: Ma se lei rimanesse qui con una posizione di lavoro, sarebbe libera di andare e venire secondo
gli orari. Sarebbe esattamente come un lavoro.
Paziente: No. Voi continuereste a controllarmi, se rimanessi qui.
Medico: Intende dire che noi qui controlliamo la sua mente?
Paziente: Voi potete non controllare la mia mente, ma io in realtà non possiedo una mente mia.
Medico: Cosa direbbe se le offrissimo una posizione di lavoro a....? Sarebbe libera in quel caso? E'
un posto molto lontano da qui.
Paziente: Qualunque posto avrebbe la stessa struttura di questo. Non sei mai veramente libera; sei
sempre una paziente e chiunque sia, che lavori con te, ne è al corrente. E' difficile sfuggire al
controllo dell'ospedale.
Medico: Questa è la dichiarazione più paranoica che abbia mai sentito.
Ovviamente, la paziente non fu dimessa .
(Judy Chamberlin)
Gli accertamenti e i trattamenti psichiatrici sono di norma volontari. Cosa significa ciò? Essenzialmente
che nessuno psichiatra può diagnosticare o trattare una persona come un malato di mente senza il suo
espresso consenso. Questo è ciò che la legge stabilisce come norma nei rapporti fra cittadini e
psichiatria.
Abbiamo già visto che esiste la possibilità di essere obbligati alla diagnosi e alle cure psichiatriche,
tramite il T.S.O., ma esso va considerato un'eccezione, limitata a casi specifici e definita per legge.
Di norma:
1. è nostro diritto rifiutare la visita psichiatrica;
2. è nostro diritto rifiutare le terapie psichiatriche;
3. è nostro diritto essere debitamente informati sul tipo di terapia che ci viene somministrata, sulla
sua natura e sui suoi effetti;
4. è nostro diritto interrompere la terapia;
5. è nostro diritto scegliere il tipo di terapia a cui essere sottoposti;
6. è nostro diritto essere dimessi da qualsiasi struttura psichiatrica su nostra richiesta;
7. è nostro diritto comunicare con chi riteniamo opportuno;
8. è nostro diritto il rispetto della nostra integrità psico-fisica (non possiamo essere legati, nè
essere oggetto di violenza fisica o verbale da parte del personale psichiatrico);
9. è nostro diritto conoscere ogni atto che ci riguarda (le certificazioni relative al nostro stato di
salute, ad esempio, non possono essere consegnate ad altri che a noi o a persone da noi delegate);
10. è nostro diritto il rispetto della privacy (e obbligo degli operatori il rispetto del segreto
professionale);
11. è nostro diritto conoscere il nome e la qualifica degli operatori con cui veniamo in contatto
(è loro obbligo indossare cartellini di riconoscimento);
12. è nostro diritto gestire i nostri soldi (a meno che non siamo interdetti legalmente);
13. è nostro diritto disporre come meglio crediamo di ciò che ci appartiene;
14. è nostro diritto scegliere dove e con chi abitare;
15. è nostro diritto muoverci e viaggiare liberamente;
16. è nostro diritto frequentare gruppi, associazioni e scegliere le compagnie che preferiamo;
17. è nostro diritto non essere usati come cavie inconsapevolidi sperimentazioni di farmaci o
trattamenti;
18. è nostro diritto non essere usati come materiale di studio per studenti;
19. è nostro diritto esprimere liberamente le nostre opinioni;
20. .....................................................................................
In altri termini, pur se diagnosticati malati di mente, conserviamo, salvo i casi espressamente
previsti dalla legge (T.S.O., interdizione ...), gli stessi diritti e doveri di qualsiasi altro
cittadino. In assenza di una sentenza di interdizione, di un provvedimento di T.S.O. e di altro
provvedimento dell'Autorità Giudiziaria, la nostra volontà e il nostro consenso sono gli unici
elementi che decidono se una pratica psichiatrica debba essere considerata una terapia o piuttosto un
reato. Tutto quello che ci viene imposto al di fuori della nostra volontà configura gli estremi di
reati come il sequestro di persona, i maltrattamenti, le lesioni ....
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