DEDICA
Liberami! Giovanni ha le mani legate dietro la schiena. Sono passati 10 anni ma ancora sento la
rabbia venire su. Manicomio di Messina. Il cortile è deserto. Siamo uno di fronte all'altro. Lui mi
guarda fisso. So cosa sta pensando. Credi di essere libero? Le tue mani sono libere. Usale. Usa la tua
libertà per liberarmi Non riesco a muovermi. Una paura ancestrale mi assale. Liberarlo. E poi? Non c'è
niente che due mani folli, una volta libere, non possano fare. Penso Ho le mani legate. Mi sento
responsabile di tutto ciò che potrebbe succedere a me, a lui, alle cose... Giovanni sa chi gli ha
legato le mani. Ma le mie da chi o cosa sono legate? Non ci sono fasce ad immobilizzarmi, nè
infermieri a minacciarmi, eppure non riesco a muovermi, a decidermi. Quelle fasce in qualche modo
legano entrambi. Slegarlo vorrebbe dire slegarmi. Liberarlo liberarmi dalla paura di essere considerato
irragionevole e irresponsabile se sto dalla sua parte. Giovanni mi dà solo un istante. Mi volta le
spalle e si rifugia nel punto più lontano del cortile. E lì ancora mi aspetta...
Negli ultimi dieci anni mi sono inoltrato a piccoli passi in questo cortile di paure e pregiudizi. So
di essere vicino ma so di non averlo raggiunto. Questo libro è dedicato a lui.
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